Forse dovrei, forse un po’ me lo merito e probabilmente me lo devo, ma adesso non voglio e
Forse dovrei, forse un po’ me lo merito e probabilmente me lo devo, ma adesso non voglio e ancora non posso ringraziare me stesso. Al contrario, oggi devo dire grazie a L., che mi ha schiacciato il cuore sotto i piedi e poi ne ha incollato i pezzi con la colla a caldo. A chi mi ha insegnato che c'è sempre una via d'uscita, basta solo guardare con più attenzione. A chi mi ha spiegato come andare avanti con le proprie forze e a chi si è abbandonato a qualcosa di più grande. A chi per me è stato fratello, madre, punto di riferimento. A chi mi ha fatto ridere come mai avrei pensato di poter fare. A chi credeva di aver perso la presa ma ha sempre avuto la corda ben stretta al polso. A chi mi ha aperto gli occhi, a chi mi ha chiesto di chiuderli. A chi li vedeva come un labile ricordo e a chi come una lucida speranza. A chi non ha mai detto basta. A chi mi ha lasciato a bocca aperta e a chi mi ha detto “chiudila che sembri un deficiente”. A chi ha cacciato fuori la versione 2.0 di me, a chi mi ha fatto fare il downgrade. A chi mi ha ringraziato quotidianamente e mi ha creduto 10, 100, 1000 volte meglio di quanto fossi. A chi è sempre qui e a chi non c'è stato. A chi ha battuto i piedi per terra e a chi sedeva paziente ad aspettare, ad aspettarmi. A chi mi ha detto “jamm a fa ‘e cos malament” e a chi mi ripeteva “fai il bravo, mi raccomando”. A chi, ogni giorno, guardava oltre la finestra alle 9, alle 11 e alle 17, perché quando la canna fumaria cominciava sputare fumo, allora i suoi contadini iniziavano a coj 'e nucelle. A chi mi ha detto “oggi vengo con i cioccolatini” e invece ha portato 1kg di sushi. A chi è rimasto in silenzio. A chi mi svegliava la notte di soprassalto. A tutti quei “potresti essere mio figlio” e “facciamo il possibile”. A chi mi ha urlato contro. A chi parlava un'altra lingua. A chi non ha retto al peso. A chi non ha più niente e a chi si è ripreso tutto a denti stretti e occhi serrati. A chi ha pianto stringendomi la mano. A chi non avrei mai pensato di poter incontrare. A tutte quelle storie che mai avrei immaginato di poter ascoltare, e a quelle vite che mai avrei creduto di poter sentire così vive. Non a me, ma a tutti loro. E non è finita. (at Brand New Eyes) -- source link