black-fairy-writer: La svolta di Alan. Capitolo 1 Alan era solo e disperato, era appena stato caccia
black-fairy-writer: La svolta di Alan. Capitolo 1 Alan era solo e disperato, era appena stato cacciato fuori dalla compagna avendogli riversato addosso tutta la sua rabbia. -Sei solo un fallito! sei il nulla e il niente insieme. Vattene via, di mantenerti non ne voglio più sapere niente.- Così, a capo chino, uscì da quella porta e giurò a se stesso di non farne mai più ritorno. Trovò appoggio momentaneo a casa di amici e subito si mise alla ricerca di un lavoro, qualunque cosa, purchè non pesasse più su nessuno e avesse almeno un minimo di indipendenza economica. Anni e anni aveva sacrificato la sua vita in mano ad un mercenario, il quale, lo aveva sempre e solo sfruttato… Comprò pile di giornali e iniziò a evidenziare tutti i possibili lavori al quale lui potesse adempiere con successo, ma, le sue speranze iniziarono a tergiversare quando capì che era più difficile del previsto. Finchè non gli apparve davanti agli occhi un annuncio al quanto facile e con facili mansioni. “Cerco ragazzo tuttofare, per svolgere lavori di ogni genere. Si ricerca persona seria discreta e volenterosa, anche prima esperienza. Per infomazioni rivolgersi al num xxxxxxx e chiedere della Signora Vittoria.” Alan, prese nota e subito digitò il numero: - Pronto? - Ehm… parlo con la Signora Vittoria? - Si, con chi parlo? -Salve, mi chiamao Alan, chiamo per quell'annuncio sul giornale riguardo il lavoro… - Si Alan, ci vediamo domani pomeriggio alle tre. Sii puntuale, non mi piace chi mi fa aspettare. La conversazione venne bruscamente interrotta dalla Signora Vittoria, la quale non diede nemmeno il tempo ad Alan di congedarsi. Frastornato e un pò intimidito, Alan, rimase a fissare la cornetta abbastanza perplesso ma, quel lavoro era la sua ultima spiaggia quindi decise che l'indomani si sarebbe presentato all'appuntamento. Il giorno dopo con una strana sensazione addosso Alan, indossò una canotta, un paio di jeans, scarpette e si recò all'appuntamento. All'indirizzo sull'annuncio, esattamente in Via Delle Grandi Dame al cinico 29 Alan, si trovò dinanzi ad una tetra e maestosa villa. Cancello e imposte nere con rifiniture oro, elegante pensò. Stava per suonare il citofono quando il cancello con un clik si aprì e sulla soglia della porta apparve una donna sulla cinquantina brutta e grassa che gli fece segno di entrare. Alan avanzò con fare insicuro, la donna sembrava quasi innervosita dal suo comportamento, quando egli la oltrepassò per entrare in casa sentii bisbigliare alla donna “ti do un giorno e scapperai bimbo” Ad Alan sembrò arrivargli una sferzata alla schiena, ma si raddrizzò e promise fra a se stesso che quella donna non sarebbe stata l'ennesima che avrebbe avuto ragione sul suo conto. La donna lo lasciò davanti ad una porta e si raccomandò di entrare solo quando la Padrona gli avrebbe dato il permesso, dopodichè lasciato solo e senza esitare, bussa. Passano pochi secondi e dall'interno della stanza si sente uno scocciato, Avanti! Alan gira la maniglia e avendo una piccola scossa elettrica apre la porta. Un'immensa vetrata piena di sole lo acceca e poco dopo che gli occhi di Alan si abituino alla luce la vede; visione celestiale si presenta ai suoi occhi: una donna bellissima alta, magra, con un caschetto biondo che sembran l'oro e delle labbra rosso fuoco. Appena lei, vede Alan accenna ad un sorriso. -Alan? vieni, non rimanere sull'uscio! -Si Signora… mi scusi. -Bravo Alan, rispondimi sempre così. Allora, ti spiego subito: la mansione consiste in un pò di tutto, alla pulizia del giardino alla manutenzione della casa, tutto quello che avremmo bisogno io e mia zia, tu, ci servirai in tutto e per tutto. Siamo due donne sole e come capirai la presenza di un uomo in questa casa puoi esserci utile, ed in più ci saranno degli extra… che poi approfondiremo più in là. Avrai come tutti una settimana di prova ovviamente retribuita, poi, se accetterai di rimanere con noi per te ci sarà un regolare contratto. Che ne pensi?Alan ascoltò tutto con precisione, anche se qualche cosa non gli tornava e non sapeva gli extra di cosa si trattassero… -Accetto. Appena Alan pronunciò quella parola la porta si aprì e richiuse subito dopo, e accanto a lui apparve una signora sulla sessantina, elegante e sorridente e guardava Alan in un modo strano… la Signora Vittoria se ne accorse e annuì, posò il suo sguardo su Alan e gli disse: “Mia zia Alan, ella ama ricevere attenzioni particolari. Esse verranno pagate come extra, io debbo uscire, prenditi cura di lei e quando torno sarai al mio servizio, nel frattempo non farmi sentire lamentele, zia è molto pignola.” Detto questo la Signora Vittoria uscì e la Signora anziana sedendosi sul divano parlò ad Alan: ascoltami bene bimbo, io sono la Signora Pamela e tu sei il mio schiavetto che mi deve coccolare, ora inginocchiati ai miei piedi e toglimi lo smalto. Forse poi, dopo, te li farò leccare. Alan rimase tra lo scioccato e lo sconvolto, non credeva ai suoi occhi e alle sue orecchie, ma purtroppo per lui aveva udito troppo bene… una piccola lacrima gli scese sul viso e inginocchiandosi incominciò a fare quello che gli era stato ordinato. Black Fairy -- source link